La storia delle chat online – Dalle origini agli anni d’oro italiani
Introduzione
Ti interessa sapere qualcosa di più su la storia delle chat online? In questo articolo faremo un po’ di cronistoria!
Le chat testuali hanno rappresentato una delle prime, più genuine e affascinanti forme di comunicazione digitale.
Molto prima di WhatsApp, Instagram e TikTok, c’erano stanze virtuali dove sconosciuti si incontravano, parlavano, ridevano e, spesso, si conoscevano davvero.
In questo articolo ripercorriamo la storia delle chat: dalle prime sperimentazioni negli anni ’70 fino all’esplosione di IRC, MSN, C6, Forumfree e Xat, passando per aneddoti curiosi, ricordi indelebili e il tentativo – oggi – di farle tornare in vita.
Scopri con noi com’è nata la voglia di parlare… e perché non è mai scomparsa davvero.

L’alba della comunicazione digitale
🔹 1969: il primo messaggio della storia
Tutto comincia con ARPANET, l’antenato di internet. Il 29 ottobre 1969, un giovane ricercatore prova a scrivere “LOGIN” da un computer dell’UCLA a un altro a Stanford.
Si blocca dopo “LO” – ma quel semplice scambio sarà il primo passo verso tutte le comunicazioni online che conosciamo oggi.
La storia delle Chat online: Nascono le prime chat (1973–1988)
🔹 Talk e IRC: quando la tastiera era il microfono
Nel 1973 arriva Talk, un programma UNIX che permette a due utenti di scrivere in tempo reale. È spartano ma rivoluzionario.
Nel 1988, il finlandese Jarkko Oikarinen crea IRC (Internet Relay Chat). È un sistema di chat a canali, ancora attivo oggi. Nascono le prime community globali, le guerre tra operatori, le “stanze” private.
IRC è un precursore di Xat, WhatsApp, Discord… e di tutte le community testuali.
Gli anni ’90: la chat esplode
🔹 C6, AIM e ICQ: la febbre delle icone lampeggianti
Negli anni ’90, Internet arriva nelle case. Le chat diventano un fenomeno sociale.
- In Italia nasce C6, la chat di TIN (Telecom Italia Net), con stanze tematiche e profili.
- In America spopolano AIM (AOL Instant Messenger) e ICQ, con suoni di notifica ormai mitici (“uh-oh!”).
- In quegli anni, per entrare in chat si “aspettava il modem” – con i suoi suoni inconfondibili – e si chattava anche con estranei per ore.
🧠 Aneddoto:
Nel 1999, la stanza Roma Over 30 di C6 aveva una media di oltre 600 utenti al giorno. Nacquero vere e proprie storie d’amore… alcune finite con matrimoni reali!
I primi anni 2000: l’era d’oro delle chat italiane
🔹 La storia delle chat online: MSN Messenger, Forumfree, Xat e i nick colorati
Gli anni 2000 sono il periodo d’oro per la comunicazione testuale.
- MSN Messenger è il re: ci si scambia emoticon animate, si mettono frasi criptiche nello status (“Ti penso e sorrido…”), si fanno nudge per attirare l’attenzione.
- Nascono le community su Forumfree e affini, con sezioni chat integrate.
- E intanto spopola Xat.com, un sito che permette di creare facilmente chat room personalizzate: stanze cittadine, per tifoserie, fan club, giochi di ruolo.
📌 Aneddoto:
Nel 2007, alcune stanze italiane su Xat avevano moderatori in tempo reale 24 ore su 24, con bot automatici, musiche in loop, e perfino minigiochi via codice BBCode.
La chat diventa mobile: il cambio di paradigma
🔹 WhatsApp, Telegram e il declino delle chat pubbliche
Dal 2010 in poi, arriva l’era degli smartphone.
Le app come WhatsApp, Telegram, Facebook Messenger cambiano tutto: si chatta in tempo reale, ma sempre in cerchie chiuse.
Le grandi stanze pubbliche con sconosciuti iniziano a calare. L’anonimato lascia il posto al contatto diretto.
Molti utenti nostalgici continuano ad usare Xat, IRC o Forumfree, ma per lo più le chat pubbliche perdono appeal.
2020+: il ritorno della chat “vera”
🔹 Discord, nostalgia e il bisogno di parole
Oggi, mentre il mondo corre tra TikTok, Instagram e audio vocali, sempre più persone riscoprono il valore delle chat testuali:
- Discord (nato per i gamer) riporta la logica delle stanze testuali tematiche
- Le community Xat resistono e si aggiornano
- Nascono progetti come chat-italiane.it che vogliono ripopolare le stanze locali
Perché la verità è semplice: abbiamo bisogno di parlare, scrivere, esprimerci. E farlo senza pressione, senza filtri.
La storia delle Chat online: perché vale ancora la pena chattare?
🧡 Perché la chat è intima, diretta, umana
A differenza dei social, dove tutto è pubblico e studiato, nella chat:
- puoi dire quello che pensi, senza performance
- puoi ascoltare in silenzio, o intervenire quando vuoi
- puoi conoscere persone nuove, davvero
E magari anche sbagliare, ridere, giocare. Come si faceva una volta.
Le chat italiane stanno tornando
Grazie a progetti come chat-italiane.it, che punta a riattivare chat per ogni città, si riaccende una piccola fiamma:
quella della connessione spontanea tra persone.
Napoli, Palermo, Roma, Firenze, Bari… ogni città ha la sua stanza, come ai vecchi tempi.
Un nickname, una frase, una persona con cui parlare.
Forse è da lì che ricomincia tutto.
Bellissima storia sulle chat!